26 settembre 2019 – I mondi nascosti delle simbiosi

Dopo la pausa estiva ricomincia il Caffè delle Scienze di Trieste, e lo fa conducendoci alla scoperta di (micro)mondi nascosti di cui è difficile sospettare l’esistenza, fondati su associazioni e alleanze inaspettate.

Ad aprire le danze dell’appuntamento di settembre ci penserà Paola D’andrea, che ci farà conoscere un vero e proprio ecosistema presente…nel nostro addome! Nel nostro intestino vivono infatti alcune centinaia di specie batteriche che interagiscono tra loro. Grazie ai prodotti del loro metabolismo, questi batteri contribuiscono a controllare le funzioni di tutti i nostri tessuti. L’ associazione tra l’ospite e il microbiota è definita simbiosi mutualistica, in cui entrambi i partners traggono vantaggio dalla reciproca presenza: i microrganismi trovano un ambiente favorevole alla crescita, ricco di nutrienti e privo di ossigeno, mentre l’ospite si avvantaggia dei molteplici prodotti del metabolismo batterico. La nostra salute o le nostre malattie, quindi, sono profondamente influenzate dalle dinamiche di questo complesso ecosistema, che andremo a scoprire.

Ma le scoperte non finiscono qui: guardandosi intorno, infatti, si possono scoprire cose molto interessanti legate ai licheni (organismi simbionti che derivano dall’associazione di un batterio, o un’alga, con un fungo)..sapevate ad esempio che in Carso non si vede nemmeno una pietra…e che tutte le pietre del Carso sono vive, respirano e fanno fotosintesi? Sapevate che in Val Rosandra ci sono ambienti primordiali, simili a quelli presenti sulla Terra centinaia di milioni di anni fa? E che le rocce del Carso pullulano di “ladri” che si rubano le alghe l’un altro? Di tutto questo e molto altro ci parlerà Pierluigi Nimis, nella presentazione della prima guida interattiva ai licheni del Carso Triestino e Sloveno.

I relatori

Paola D’Andrea è Professore Associato di Biochimica presso l’Università di Trieste. Ha più di 30 anni di esperienza nel campo della ricerca, a cui si è dedicata spaziando in diversi ambiti della biologia cellulare, dai meccanismi di trasduzione, alla comunicazione tra cellule, ai meccanismi molecolari della sordità genetica, all’utilizzo di biomateriali per impianti di cellule muscolari. Più recentemente i suoi interessi si sono indirizzati allo studio dell’integrazione del metabolismo umano e della nutrizione, quali perni attorno a cui ruotano gli stati di salute e malattia. Ha partecipato a diversi progetti in ambito nazionale ed internazionale, frequentando, per diversi anni, laboratori di ricerca italiani e stranieri.

Pierluigi Nimis è Professore Ordinario di Botanica dell’Università degli Studi di Trieste. La sua attività scientifica è incentrata principalmente su: Ecologia: biomonitoraggio dell’inquinamento, radioecologia, Fitogeografia quantitativa dell’ Emisfero Nord, Lichenologia, dalla sistematica alla floristica, a studi ecologici e vegetazionali, Biodiversity informatics, con particolare riguardo a sistemi computerizzati per la generazione automatica di chiavi di identificazione degli organismi e creazione e gestione di database complessi sulla biodiversità. Egli si è occupato dell’informatizzazione di dati biologici sin dagli albori di questa disciplina per l’informatizzazione della Flora d’Italia di S. Pignatti, ha creato la prima rete di banche dati sui licheni del Mediterraneo nell’ambito dell’O.P.T.I.M.A. Ha preso parte ad importanti progetti internazionali finanziati dalla Comunità Europea, come il Concerted Action CDEFD (A Common Datastructure for European Floristic Databases), BIOCISE (Resource Identification for a Biological Collection Information in Europe), e BIOCASE (Biodiversity Collection Access Service for Europe – http://www.biocase.org/). E’ stato Responsabile scientifico nazionale di numerosi Progetti Scientifici di Rilevanza Nazionale co-finanziati dal Ministero dell’Università. Responsabile per la lichenologia nel Progetto Nazionale Antartide. Coordinatore del Progetto Europeo KeyToNature (dal 2007) e del Progetto Interreg SiiT (2011-2014).

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