Si chiamava agricoltura. Oggi è un’industria dai molti danni collaterali: ha inventato una pandemia (la globesità) come ci spiegherà Mauro Balboni durante il primo intervento del Caffè delle Scienze di aprile (appuntamento alle 18.30, presso il Caffè Mama e Angela). Ad oggi, l’agricoltura si “beve” il 70% dell’acqua dolce del pianeta, e a causa delle modalità con cui viene effettuata oggi, ha sconvolto i cicli geochimici planetari ed è tra le cause del riscaldamento climatico globale. Dobbiamo cambiarla, e per farlo è importante capire come questa attività, fondamentale per la sopravvivenza del genere umano, sia diventata fonte di così tanti pericoli, per la Terra e per noi.
Pericoli, come il surriscaldamento globale, che si possono studiare e comprendere anche attraverso l’analisi di ambienti solitamente percepite come inospitali e desolate: i fondali oceanici. Ma quali segreti nascondono le profondità degli abissi, e cosa ci possono dire sui cambiamenti climatici in corso? Ce ne parlerà Manuel Bensi, accompagnandoci in un breve viaggio nelle tecniche oceanografiche utili a carpire i segreti dell’oceano, spaziando in poco tempo dal Mediterraneo ai Poli.
I relatori
Mauro Balboni è nato a Bolzano nel 1958 e vive oggi in Svizzera, (dopo avere vissuto in Italia, Austria e Inghilterra). Si è laureato in Scienze Agrarie all’Università di Bologna. È stato dirigente di livello internazionale nell’agroindustria, per la quale ha lavorato sia nella Ricerca & Sviluppo, che negli Affari Governativi.
Manuel Bensi è Oceanografo, Ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) di Trieste. Le sue attività di ricerca nel campo dell’oceanografia fisica riguardano la circolazione oceanica e i processi legati all’interazione tra oceano e atmosfera. Ha preso parte a molte spedizioni in Mediterraneo, Atlantico e Artico ed è autore/coautore di numerose pubblicazioni scientifiche e interventi in congressi nazionali e internazionali.