Un Caffè delle (Neuro)Scienze quello che si terrà, eccezionalmente di mercoledì, in occasione della Settimana del Cervello.
Inizialmente Piero Paolo Battaglini ci parlerà di una teoria di cui molti di noi avranno sentito parlare…quella secondo la quale in realtà abbiamo due cervelli: uno in testa e uno…in pancia! Ma è davvero così? La relazione bidirezionale tra l’intestino e il cervello consente di regolare varie funzioni, come sazietà, fame e infiammazione. I neuroni del tratto gastrointestinale costituiscono una rete, il sistema nervoso enterico, che può operare autonomamente, ad un livello paragonabile a quello delle reti neuronali dei celenterati. Se non è, però, possibile parlare di cervello intestinale, ha senso considerare la moltitudine di batteri che colonizza il nostro intestino e che interagisce con molte delle nostre funzioni: il microbiota.
Enrico Tongiorgi ci racconterà poi la storia di una scoperta cruciale per le neuroscienze degli ultimi decenni, ma fondamentale anche in ottica di ricerche future: quella del fattore di crescita dei neuroni (NGF).
Ripercorreremo la storia di Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la scoperta dell’NGF, attraverso le vicende personali dei protagonisti, tutti scampati alle persecuzioni antiebraiche e alla furia nazista. Parleremo delle loro ricerche svolte clandestinamente durante la seconda guerra mondiale, poi proseguite attraverso tre continenti e due secoli per arrivare infine ai giorni nostri e alle applicazioni dell’NGF, sviluppate grazie ai ricercatori italiani che si sono formati sotto la guida di Rita Levi Montalcini.
I relatori
Piero Paolo Battagliniè professore ordinario di Fisiologia presso il Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste. Ha trascorso un periodo di tempo alla John Hopkins University, Baltimora. Ha lavorato all’interno di un gruppo sperimentale i cui studi hanno consentito di descrivere nuovi tipi di neuroni: real motion e real position cells, responsabili del riconosciemnto del movimento e della forma degli oggetti nello spazio visivo. A Trieste dal 1988, dove ha avviato nuovi progetti di ricerca basati su elettroencefalografia e stimolazione magnetica transcranica. L’interesse principale riguarda lo studio del coinvolgimento della corteccia cerebrale nella preparazione ed esecuzione del movimento volontario. Più recentemente, ha iniziato un nuovo progetto basato su interfacce cervello-computer e neurofeedback, al fine di comprendere meglio i meccanismi che sono alla base dei movimenti volontari e sviluppare nuove strategie per la riabilitazione neuromuscolare e cognitiva in pazienti gravemente neurolesi.
Enrico Tongiorgi è Neurobiologo, accademico della World Academy of Art and Science. Si è laureato cum Laude in Biologia all’Università di Pisa ed ha ottenuto il PhD al Politecnico federale ETH di Zurigo. Negli anni ’90 è stato borsista dell’Accademia dei Lincei presso l’Istituto di Neurobiologia di Heidelberg, visiting scientist presso l’MRC di Cambridge e borsista delle Nazioni Unite alla SISSA di Trieste. E’ attualmente professore associato del Dipartimento di Scienze della Vita dell’Università di Trieste presso cui dirige il Laboratorio di Neurobiologia Cellulare e dello Sviluppo, dovestudia l’atrofia dei neuroni in malattie neurologiche per comprenderne i meccanismi e sviluppare nuove cure.E’ direttore del Light Microscopy Imaging Center. Nel 2012-16 è stato delegato del Rettore per la divulgazione scientifica e nel triennio 2005-08, è stato direttore del Centro BRAIN per le Neuroscienze dell’Università di Trieste. Al suo attivo, oltre 70 pubblicazioni, più di 60 inviti a convegni internazionali, partecipazioni come valutatore per 30 riviste scientifiche e per agenzie di finanziamento nazionali (7 nazioni) e per la The World Academy of Science for developing countries (TWAS).