08 febbraio 2019 – Tra rischio sismico e “disordine ecologico”

Ricominciano anche a Gorizia i Caffé delle Scienze, e lo fanno sotto il segno della sismologia: Marco Fasan ci parlerà infatti di un argomento molto difficile da trattare dal punto di vista della comunicazione e prevenzione, ossia il rischio sismico. I terremoti arrivano senza avvisare e lasciano il segno. Poi scompaiono per anni. È difficile pensare a qualcosa che non si vede o che ci appare lontano, eppure tutto il territorio italiano è sismico. Il rischio dipende almeno da tre fattori: pericolosità, esposizione e vulnerabilità. In questo intervento si farà un breve viaggio nel mondo del rischio sismico. Come lo percepiamo? Quanto siamo esposti? Quanto siamo vulnerabili? E infine, come possiamo ridurlo?

Enrico Feoli ci farà poi riflettere sui concetti di ordine e disordine, calati in un contesto diverso rispetto a quelli in cui siamo abituati a discuterne, cercando di rispondere da un punto di vista ecologico alle domande “Cosa è per noi l’ordine? Cosa il disordine? Come possiamo misurarli?”, sulla base dei suoi studi di ecologia delle comunità vegetali e del territorio antropizzato in varie parti del mondo. Il concetto di nicchia ecologica a diversi livelli gerarchici verrà confrontato con il concetto di idoneità o opportunità nell’evoluzione dei sistemi viventi all’interno dei diversi biomi.

I relatori

Marco Fasan è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Trieste. Dopo la laurea in ingegneria civile, consegue il dottorato di ricerca focalizzato sullo studio della pericolosità sismica ai fini ingegneristici. Si occupa di rischio sismico e progettazione antisismica delle strutture.

 

 

Enrico Feoli ha rivestito il ruolo di Professore Ordinario di Ecologia presso l’Università degli studi di Trieste, ed ha insegnato Ecologia quantitativa al MAICH, Chania, GR (International Centre for Advanced Mediterranean Agronomic Studies, Paris Rue Newton 11, 75116, France). Le sue ricerche hanno riguardato l’applicazione di metodi matematici e statistici allo studio della vegetazione e alle sue interazioni con il clima, l’integrazione dell’informazione e le conoscenze ecologiche e socioeconomiche nei processi di decisione nella gestione delle risorse naturali al fine dello sviluppo sostenibile. È stato inoltre ricercatore e professore ospite in diverse università in Africa, China, Europa, India, Nord America ed ha curato per molti anni il programma ambientale dell’ICS-UNIDO (Trieste). È stato il fondatore del Centro Internazionale di Ecologia Teorica ed Applicata (CETA, Gorizia), di cui è membro onorario del comitato scientifico; ha fatto parte ed è tuttora membro di comitati nell’ambito di redazioni di numerose riviste scientifiche nazionali ed internazionali.

 

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