8 febbraio 2018 – Meno anidride carbonica, più energie rinnovabili

Doppio appuntamento “geofisico” per il Caffè delle Scienze di febbraio, in cui due esperti ci racconteranno degli effetti deleteri delle attività entropiche nei mari, e di come un’energia rinnovabile come è quella del calore emanato dalla Terra potrebbe contribuire a diminuire tale impatto.

Michele Giani ci parlerà innanzitutto di quali siano le conseguenze dell’aumento dell’anidride carbonica nell’atmosfera sui mari: dovuto principalmente alle attività dell’uomo, oltre a svolgere il ruolo di “gas serra” contribuendo all’innalzamento delle temperature atmosferiche ed al riscaldamento degli oceani, e alla loro deossigenazione, contribuisce infatti anche alla loro “acidificazione”. Gli oceani assorbendo calore ed anidride carbonica dall’atmosfera attenuano in modo rilevante il riscaldamento atmosferico, però gli effetti combinati dell’aumento della temperatura, della diminuzione dell’ossigeno e dell’acidificazione possono avere effetti negativi sullo sviluppo degli organismi acquatici e sulle risorse utilizzate dall’uomo.

Come porvi rimedio? Innanzitutto facendo ricorso a energie rinnovabili, che limitano l’immissione di nuova anidride carbonica nell’atmosfera. Tra queste, una delle più interessanti anche se forse poco conosciuta, è quella geotermica: si pensi che24 Paesi nel mondo producono, attualmente, elettricità a partire dal calore geotermico (per un totale di circa 57 miliardi di kWh elettrici/anno). Michele Pipan ci fornirà una panoramica delle origini, della storia e degli usi di questo tipo di energia, che è diffusa anche in Italia: il nostro Paese, pioniere nel settore con il primo impianto geotermoelettrico installato nel 1913 (Larderello, 250 kWe), ha una potenza installata pari a 810 MW ed una produzione annua intorno ai 5.300 GWh (1,9% del totale nazionale). La produzione di elettricità non è però il solo campo dove il calore della Terra trova impiego.
Oltre 72 paesi riportano usi diretti dell’energia geotermica per un totale di circa 76 miliardi di kWh/anno. Con il termine “uso diretto” si indicano applicazioni del calore per, ad esempio, il condizionamento degli ambienti, l’agricoltura e l’acquicoltura, i processi industriali. Tali cifre sono meno precise e soprattutto in rapida evoluzione, grazie alla possibilità di utilizzare la geotermia per piccoli impianti, a basso costo e di semplice realizzazione. Tra questi,  le pompe di calore geotermiche per il condizionamento che hanno registrato una diffusione particolarmente rapida in Europa.

Vi aspettiamo numerosi al Caffè Tommaseo, a partire dalle 17.30!

 

I relatori

Michele Giani è un chimico marino che svolge la sua attività di ricerca presso la Sezione di Oceanografia dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS di Trieste. Coordina il gruppo di ricerca di Biogeochimica marina e di ricerca sugli ecosistemi (MABER).  Si occupa del ciclo del carbonio e di vari altri elementi essenziali per la vita degli organismi marini e delle alterazioni dei cicli biogeochimici indotte dalle attività antropiche e dai cambiamenti globali.  Ha preso parte a 39 campagne oceanografiche e ad una spedizione in Antartide.

Michele Pipan è professore ordinario di Geofisica Applicata e responsabile del Gruppo di Geofisica d’Esplorazione dell’Università di Trieste. Svolge attività di ricerca nel settore dei metodi geofisici per lo studio del sottosuolo, con particolare riferimento ai metodi sismico e Ground Penetrating Radar (GPR). Tra i principali campi di applicazione: geologia, ingegneria, ambiente (contaminanti liquidi e idrogeologia), risorse naturali (acqua, idrocarburi, calore, risorse minerarie), beni culturali, metodi avanzati per controlli non-distruttivi in ambito industriale. I principali interessi di ricerca sono nei campi dell’elaborazione, inversione ed interpretazione di dati Sismici e Ground Penetrating Radar. E’ autore di oltre 100 pubblicazioni, delegato alla ricerca dell’Università di Trieste, proponente, responsabile scientifico e coordinatore di progetti di ricerca e spedizioni geofisiche nazionali ed internazionali (Egitto, Israele, Perù, Kazakhstan, Russia, Antartide).

 

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