Gli scienziati del MIT, Massachusetts Institute of Technology hanno scoperto che utilizzando un virus, l’M13(riportato nella foto), che è solito infettare i batteri, si può controllare l’assemblamento dei nanotubi di carbonio sulla superficie di una cella fotovoltaica.I nanotubi sono posizionati sulle celle con una configurazione doppia: una parte presenta della proprietà di un metallo, l’altra proprietà di semiconduttore. inserendo formazioni ammassate si di M13 potrebbe così isolare le due porzioni, evitando che queste abbiano degli effetti contrastanti sulla trasformazione in energia dei raggi solari.
Grazie all’utilizzo di questo virus geneticamente modificato, che non comporta alcun cambiamento nella produzione delle celle fotovoltaiche, il team di ricerca del mit ha riportato i risultati degli esperimenti che mostrano un aumento dell’efficienza nella produzione di energia pari al 8-10,6. si può ritenere quindi che anche la biologia e la nano biologia apporterà un significativo contributo all’ energia”pulita”.