Il Diavolo della Tasmania e’ condannato all’estinzione non per colpa della caccia da parte della popolazione europea, ma per la mancanza di diversità genetica. Con un dna quasi identico nella sua popolazione, questa e’ devastata da un letale tumore facciale altamente contagioso. I piu’ grandi marsupiali carnivori viventi sono ormai degli “scheletri che camminano” diffondono tra loro, il tumore nel mordendosi l’un l’altro, senza che il sistema immunitario li possa difendere. Scienziati del Centro DNA Ancestrale dell’Università’ di Adelaide studiando il loro codice genetico da antichi fossili nel continente, dove l’animale si e’ estinto almeno 400 anni fa, paragonandolo con quelli dei viventi nell’isola della Tasmania hanno tratto delle conclusioni sorprendenti: il Direttore del Centro, Alan Cooper ha ribadito che si riteneva finora che la mancanza di diversità genetica fosse una conseguenza di recenti incroci di consanguinei, ma in realtà l’intera popolazione dei diavoli non ha mai avuto diversità genetica. Perciò un individuo non può distinguere le cellule di un altro dalle sue, il sistema immunitario non le respinge, quindi il tumore facciale si consolida rapidamente. Quindi a detta del Professor Cooper, a meno di un miracolo, il Diavolo della Tasmania e’ destinato all’estinzione. Unica speranza sono i programmi di riproduzione in cattività. I marsupiale, reso popolare nei cartoni animati come compagno d’avventura del coniglio Bugs Bunny e dell’anatra Duffy Duck, sopravvive soltanto in Tasmania dove la sua popolazione è stata praticamente dimezzata se non di più negli ultimi 10 anni, ed e’ stimata fra 20 e 40 mila individui. Il suo caratteristico nome : Diavolo gli è stato dato dai primi coloni bianchi avventuratisi in Tasmania, visti i paurosi latrati che emette di notte e per il suo carattere aggressivo e furioso.