QUANDO IL LETTERATO DÀ I NUMERI

L’ARITMETICA DI CUPIDO. MATEMATICA E LETTERATURA
CARLO TOFFALORI UGO GUANDA EDITORE, PARMA, 2011

Provate a pensare di ritrovarvi per caso in un club, un circolo di scrittori, poeti, letterati che stanno passando assieme una serata a discorrere di matematica. Questo sarà il vostro leit motiv, il tema conduttore del lettore che si accomoderà su uno dei divanetti virtuali mentali che si costruirà, leggendo questo interessantissimo libro e sarà lo scenario inedito offerto da Carlo Toffalori, docente di Logica Matematica all’ Università di Camerino. Qualcuno potrebbe chiedersi il perché di spendere una o più serate a parlare di matematica, chiede con ironia l’ autore, visto il suo curriculum vitae non proprio neutrale, ma saranno proprio le pagine del libro stesso a offrire la spiegazione in maniera brillante e accattivante e senza nessun peso “matematico” da sopportare, per un lettore poco, diciamo matematicizzato, anzi. Ogni pagina lega in maniera indissolubile la matematica alla letteratura e alla fine per chi legge si ritroverà ad aver passato questa “serata” a colloquiare anche e soprattutto di lettere. L’ avvicinamento che Toffalori crea al tema “matematica e letteratura” ha infatti la sua grande originalità nel proporre un discorso sulla matematica attestato da voci letterarie, facendo divenire il libro sia un saggio di letteratura sotto la lente critica della voce dei matematici, mentre lascia ali letterati il loro compito, quello di confutare e interpretare la criticità matematica. Quindi  l’affinità fra le due discipline si manifesta nella loro mutualità razionale, senza priorità di merito: scrittori e matematici affrontano le stesse questioni e ne discutono insieme.

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